Francesco Tesolato - Merletto Italiano

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Francesco Tesolato

I Protagonisti > Emilia - Romagna

La storia di un uomo e di un tombolo

Mi chiamo Tesolato Daganjelo Francesco Tito, sono nato a Split (Dalmazia) nel 1932. Nel 1935 mi sono trasferito a Tarvisio (UD) e nel 1946, a 14 anni di età, ho avuto il mio primo contatto con il tombolo. Una nostra vicina di casa era di Idrija: cittadina ora in Slovenia ma che a quei tempi si trovava in provincia di Gorizia, famosa per un'antica (1670) scuola di merletto composto, detto anche a nastro a punto tela, che da lì si diffuse in tutto il nord-est nonché in molte regioni italiane.Ebbene, una mia cugina e mia sorella andarono ad imparare ed io non feci altro che copiare, anche perché in famiglia non vi erano pregiudizi sui lavori adatti agli uomini e alle donne ma vigeva la regola che tutti dovevano imparare tutto e mettere in partica il famoso detto: impara l'arte e mettila da parte.
In breve tempo imparai e mi misi in competizione con loro, anche perché si vantavano di essere più brave. Non passò molto tempo e divenni il più bravo, per ciò che poteva valere quella competizione tra un ragazzino e due fanciulle che a malapena conoscevano i rudimenti di un'arte assai più complessa. Ma ciò che sapevamo era sufficiente per creare dei merletti che poi vendevamo per racimolare qualche lira, che a quei tempi faceva molto comodo.
Nel 1962 mi trasferii a Comacchio ed è lì che nel 1976 ripresi ad interessarmi di tombolo, perché casualmente trovai in un'edicola una rivista - scuola di merletto a fuselli.
Decisi di reperire il necessario (filo e fuselli, il tombolo era di facile realizzazione) e per questo mi recai a Idrija, ma purtroppo non trovai nessuna scuola: solamente qualche rara persona anziana si dedicava ancora al tombolo e l'unico negozio che eventualmente avrebbe potuto avere ancora qualcosa, per ironia della sorte, era chiuso per ferie. Così al ritorno mi misi in contatto con mia cugina, la quale aveva anche lei smesso. Sentendo le mie intenzioni, volle anche lei riprendere: per fortuna aveva conservato qualche fusello e me ne diede uno, io poi ne feci fare la quantità necessaria da un tornitore.
Così, dopo mesi, finalmente ripresi là dove avevo lasciato tanti anni prima: con mio grande stupore mi accorsi, appena presi i fuselli in mano, che questi incominciarono ad intrecciarsi nel modo giusto coem se non avessi mai smesso. Si vede che il tombolo mi era entrato nel sangue. La tecnica lasciava a desiderare, ma non poteva essere diversamente dati i pochi anni di pratica da ragazzino. Tra l'altro, la donna dalla quale avevamo iniziato ad imparare dopo neanche un anno si era trasferita e così eravamo rimasti senza maestra dopo aver raggiunto solo un primo livello di difficoltà, un po' poco per poter creare merletti di un certo valore.
Da allora sono passati più di trent'anni: questo periodo è servito per accumulare esperienza, con qualche innovazione nella lavorazione e nell'elaborazione dei disegni, più moderni, un po' al di fuori del classico.
Molto spesso l'esperienza non basta, non aver imparato oltre il primo livello si è fatto sentire perché il non saper eseguire ogni tipo di lavorazione che il tombolo richiede crea una limitazione tecnica notevole. Oltre tutto risiedo in una zona dove il tombolo non + praticato e quindi mi sono trovato completamente isolato, senza possibilità di confrontarsi e di attingere da altre esperienze per andare oltre quel primo livello. Ma tutto ciò non mi ha impedito di continuare e fare il possibile dando il meglio di me stesso.
Ora, a quasi ottant'anni, mi scopro sempre più appassionato al tombolo e ai merletti che ne scaturiscono, tanto da dedicarvi parte del mio tempo libero, e sono talmente geloso di ciò che creo che non mi è mai venuto in mente di venderne uno!



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