Milano (MI) - Museo Poldi Pezzoli
Nasce come collezione privata di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e dei suoi predecessori, in particolare della madre: Rosa Trivulzio.Rosa, figlia del principe Gian Giacomo Trivulzio, proveniva infatti da una nobile famiglia di letterati in stretto contatto con le menti migliori del Neoclassicismo milanese e con poeti come e Giuseppe Parini.Alla morte del marito si occupò lei dell'educazione del figlio, nato nel 1822, il quale crebbe in mezzo ai letterati del tempo e alle arti, che la madre coltivava ingrandendo la già cospicua collezione di famiglia.
Ereditato palazzo e patrimonio alla maggiore età, raggiunta nel 1846, Gian Giacomo sostiene i moti rivoluzionari del 1848 con grande passione.Le repressioni austriache lo indurranno a viaggiare molto in tutta Europa permettendogli di venire a contatto con altri collezionisti e numerose mostre, tra cui le prime esposizioni internazionali.
Già nel 1846 Gian Giacomo aveva iniziato i lavori necessari a ricavare un appartamento proprio, distinto da quello della madre, che impronterà alla moda del momento basata sull'eclettismo degli stili: Barocco, Primo , Stile Trecentesco trovano spazio proprio nelle diverse stanze dell'appartamento, che venne apprezzato e visitato tanto dal pubblico quanto dagli artisti dell'epoca.Le sale, infatti vengono concepite come preziosi contenitori di una serie di opere d'arte antica e sono appositamente ideate per accogliere quadri e arredi, più come una moderna galleria d'arte, che una vera a propria casa improntata alla dimensione privata e personale.
Sempre sensibile ai contributi di artisti e pensatori provenienti da tutta Europa, che spesso ospitava, Gian Giacomo spazia negli interessi dall'armeria alla , dai tessuti e arazzi, dai vetri alle , dalle oreficerie alle arti applicate.La collezione è famosa al punto da divenire un vero e proprio punto di riferimento sia in Italia che all'estero negli anni '70.
Gian Giacomo Poldi Pezzoli muore nel 1879 all'età di 57 anni.Ma già da tempo aveva stilato nel testamento il lascito della propria casa e delle opere d'arte in essa contenute all' Accademia di Brera perché ne venisse amministrata per farla divenire una vera a propria Fondazione Artistica.L'amministrazione e la direzione vengono affidate a Giuseppe Bertini, pittore, collezionista e amico di vecchia data e Direttore dell'Accademia di Brera.Questi inaugurerà ufficialmente il nuovo museo nel 1881.
Già al momento della progettazione dell'appartamento privato di Gian Giacomo le stanze erano state pensate per ispirarsi ciascuna ad uno stile differente, e per ospitare opere d'arte di quello stesso periodo.
Questa disposizione era tanto inconsueta per l'epoca da divenire un punto di riferimento per le maggiori collezioni private europee, che all'epoca si stavano formando o ampliando. Presero ispirazione dal Museo Poldi Pezzoli le case museo dell'americana , del vercellese Antonio Borgogna o dei francesi Nelly Jacquemart e Edouard André.
Ampliato e riorganizzato negli ultimi anni del 1800, il museo subisce, purtroppo, danni irreparabili agli ambienti durante la Seconda Guerra Mondiale.Le opere ne vengono preservate, poiché vengono portate in salvo prima dei bombardamenti. Stucchi, intagli, lucernari vengono spazzati via per sempre. Un successivo restauro mirerà a riportare ai primi splendori tutto il possibile e a dare un'idea di ciò che era andato perso per sempre.Il museo riapre al pubblico nel 1951.
In questi ultimi 50 anni il museo, che si compone di due piani, si è arricchito di numerose donazioni, rappresentative di diverse arti: dal ricamo all'orologeria, alla pittura. Il Museo Poldi Pezzoli è, tutt'oggi, una delle più prestigiose collezioni europee, pensata dal suo stesso fondatore per fornire un servizio alla comunità.
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Museo_Poldi_Pezzoli)