Abiti, Tessuti e Merletti dalla Collezione Simonetti
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Roma, 9-30 maggio 2015
“La collection Simonetti est donc exceptionnelment riche en costumes des XVIeme, XVIIeme et XVIIIeme siècle...elles sont dignes d’un musée.”. Così il Charles Des Dorides scriveva nel 1883 nell’introduzione del catalogo delle opere di Attilio Simonetti. La sua collezione di abiti e di tessuti antichi, raccolti insieme all’amico e maestro, il pittore catalano Mariano Fortuny, era una delle più ricche e conosciute del tempo.
Pochi anni prima, per il Carnevale del 1880, aveva organizzato una sfilata di 60 personaggi in abiti seicenteschi di sua proprietà, tutti originali.
Dopo la sua scomparsa nel 1925, parte di questa collezione rimase in famiglia e una selezione di questi pezzi viene presentata oggi in mostra da noi, suoi discendenti.
Tra le opere esposte figurano un abito Delphos, creato negli anni ‘20 da Mariano Fortuny, figlio del pittore, recentemente esposto a Venezia in occasione della mostra La divina Marchesa, Luisa Casati Stampa. Il celebre abito plissè a tunica, che liberava il corpo dalle costrizioni imposte dalla moda precedente, divenne il simbolo della emancipazione della donna e fu indossato da tutte le dive dell’epoca, da Isadora Duncan a Sara Bernadt a Eleonora Duse.
Di squisita fattura è un gilé (veneziano o francese) di raso ricamato in sete policrome del 1780 circa, espressione di un’epoca in cui l’abbigliamento maschile aveva raggiunto una raffinatezza ineguagliabile.
Un abito da cardinale dell’800, con un prezioso tricorno,ci riporta all’ambiente curiale della Roma di Simonetti che, nato nel 1843, ne aveva vissuto tutta l’evoluzione storica, da città papalina sede del potere temporale, a quella moderna, alla vigilia dei Patti Lateranensi.
Come elementi integranti dell’abbigliamento ci sono una coppia di infule, i nastri di stoffa che ricadono dietro la mitria indossata dai vescovi, riccamente ricamate in oro nel‘700, alcune serie di bottoni francesi di epoca post-rivoluzionaria e sei borsette dall’inizio dell’800 alla metà del ‘900 che testimoniano l’evoluzione del gusto e della moda nel tempo.
Tra i tessuti, un broccatello italiano rosso del ‘600 e una bellissima tovaglia in taffetas broccato a fondo giallo di fine ‘800, ispirato ai decori settecenteschi.
I ricami vanno dal tardo ‘600, come il raro collare veneziano di merletto ad ago punto Venezia a grosso rilievo, alla splendida tovaglia realizzata alla fine dell’800, con l’inserimento di lunghe fasce ricamate di epoche diverse, dal ‘600 all’800. Quest’opera di straordinaria raffinatezza, esprime pienamente lo spirito eclettico del tempo che si manifestava in tutte le espressioni delle arti, da quelle decorative all’architettura.
Completa la mostra una selezione di volumi dedicati alla storia del tessuto e della moda tra cui l’importante opera in 6 volumi di Auguste Racinet, Le Costume Historique, edita nel 1888 e ricca di 500 stampe che illustrano l’evoluzione dell’abbigliamento nei secoli.
Si ringraziano la Prof.ssa Doretta Davanzo Poli, per il fondamentale contributo a questa mostra e la Dott.ssa Isabella Campagnol, per la sua preziosa collaborazione.
Arch. Giovanni Carboni
Goffi Carboni Antiquariato