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CENT'ANNI DI MERLETTO A JAVRE'
JAVRE' E LA SCUOLA DI PIZZO A FUSELLI DAL 1907 AD OGGI
Casa Guste -
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo il reportage di Alessandro Togni
L'ASSOCIAZIONE "Al Filò dal Lundì" E LA SCUOLA DI PIZZI E MERLETTI DI JAVRE'
di Alessandro Togni
Allestita presso le Sale Expo del Centro Studi Judicaria, in occasione di Ecofiera di Montagna, una splendida esposizione dal profilo antico e moderno dedicata ai pizzi e merletti. La soluzione completamente realizzata dal Circolo Culturale di Javrè e nello specifico da "Al Filò dal Lundì" ha occupato tutte le tre sale seguendo una linea filologica particolarmente interessante. Sopra i supporti blu oltremare posti alle pareti, ecco le raffinate qualità degli elaborati in completo bianco farsi carico di trasferire sensazioni di un tempo passato, suggerire attenzioni per il tempo futuro.
La Scuola di Pizzi e Merletti di Javrè venne aperta il 21 novembre 1907, traslocata dal vicino paese di Tione, dove era nata nel 1895.
Quella dei pizzi, almeno nei primi decenni del secolo scorso, fu una scuola fortemente voluta dalla comunità e dalle autorità in seno ad essa, in primo luogo dal curato locale don Mario Giovanella, per evitare l'emigrazione di tante giovani donne che in paese non trovavano occupazione.
1907 -
Attraverso una numerosa sequenza di quadri la mostra ha consegnato ai visitatori gran parte delle informazioni sulla storia e sullo sviluppo di questa disciplina posta fra artigianato e arte e resa possibile una notevole quantità di conoscenze ai più molto desuete. Cento anni di storia per una vocazione alla lentezza, al gesto metodico e pulito, alla perfezione in grado di provocare grande suggestione e senso dell'ordine dentro un'aura di completa eleganza. Storicamente le primissime elaborazioni infatti si sono mantenute all'interno di una didattica piuttosto costrittiva, risolvendo la qualità estetica in versione prossima ad un dogmatismo compositivo assai rigido. Solo in un secondo momento la composizione e la grazia linearistica hanno ricevuto impulsi più prossimi all'espressione ed attraverso l'impiego di fili nuovi, l'avvicendarsi di maestri diversi e le modificazioni culturali e storiche, si è potuta approntare una tecnica meno funzionale alle esigenze pratiche per la realizzazione di oggetti utili, e più vicina alla creatività artistica.
E' una storia ricca di significati quella proposta "al femminile" dal Circolo Culturale di Javrè, il frammento inversamente proporzionale delle turbative e delle aggressività espresse nelle guerre e nella miseria dal XX secolo. Una proposta inusuale in tempo di III Millennio, alla quale è necessario rendere attenzione per il grado di raffinatezza con la quale ancora oggi viene presentata, per le indubitabili qualità nel gusto così spesso maltrattato in epoca attuale. "Al Filò dal Lundì", è composto da una decina di "ragazze" dai 20 ai 65 anni, tutte innamorate di questa tecnica dal profumo rinascimentale. Da tempo la loro passione si esplicita in forme più naturali e personali proprio in virtù della mutazione filosofica avvenuta in campo dell'arte, proprio per la necessità espressiva individuale acquisita dopo i superamenti del classico in favore di una disposizione romantica e per la comprensione di forme nuove che non siano necessariamente legate alla Natura. Ecco dunque le manifestazioni più vicine alla trasformazione della forma fino a rendersi astratta, ecco le bidimensionali silhouettes
E' un'arte completa quella del pizzo e merletto a fuselli e per questo richiede manualità, capacità di concentrazione, forza ed ingegno nella descrizione delle immagini.
La tecnica ripetitiva di un tempo, quella imposta dall'Impero Austroungarico e consegnata fino agli Anni '30 senza alcuna modificazione, si presenta oggi con maggiore freschezza rinunciando alla complessità a favore di una formula di maggiore fantasia in cui appare anche il colore a sostituire il bianco candido del lino.
E con questa consapevolezza dell'evoluzione storica, con la sicurezza della loro funzione le rappresentanti del circolo si sono raccolte a sostegno di questa modalità, non solo rimanendo ancorate a Javrè, ma anche partecipando a concorsi regionali, nazionali ed internazionali. Molta soddisfazione ad esempio è venuta dalla partecipazione su invito alla Biennale Internazionale del Merletto di Sansepolcro, ad Arezzo. Non ultima la volontà a tenere corsi di base per stimolare interesse a questa cultura intrisa di elementi dal profilo alto ma anche dai tratti sinceramente popolari.
"Opere buone" nell'arte a tutte voi.